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Le Saline di Trapani. Sicilia.

Le Saline di Trapani. Sicilia.

Così vicino così lontano.

Parafrasando il titolo di un film di Wim Wenders del 1993, perfetto per rappresentare le distanze geografiche e delle relazioni nell’era Covid-19, vi porterò con me a viaggiare oltre le frontiere dello spazio e del tempo con addosso solo l’odore del genius loci (spirito del luogo).

La meta? Un’estate fantastica in cui il sogno sia l’unico biglietto da pagare.

Patrizia.


 

Quarta cartolina. Le Saline di Trapani. Estate 2014. 

Resto ancora a bocca aperta al  pensiero di Mozia, lo Stagnone, Marsala. Erice alta che domina il golfo e la falce di luna di Trapani sul fondo. Il mare generoso e autentico. I sapori marcati dei cibi. La statua del giovane efebo. Tutto bello da creare sgomento.

Ma le saline mi hanno stregato. Portano i segni di una fatica antica che ancora brucia la pelle.

Ho consegnato ad un poeta le migliori parole, che mi furono recitate da una appassionata guida del posto, Virginia Aloisi.

Spero che anche voi come me le apprezzerete.

‘OMU DI SALI

Sali, poi sali e poi sali!

E sulu muntagni di sali!

Pinsari, pì ogni palata,

quanti spaghetti cunnisci

la genti ‘nt’o munnu, ch’è nata

luntanu di Trapani mia!

Sali, poi sali e poi sali!

Di picciuli?… un pizzicu sulu!

e ‘nveci, di sali… palate!

Haju l’occhi abbruciati du sali;

i manu sirrati du sali;

e puru u suduri, é di sali!

E diri, ca ‘u mari putissi

nun darimi sali, ma pisci…

magari salatu;

e inveci, di mia s’à scurdatu!

E restu, tra ‘u suli ed ‘u sali,

sunnannu muntagni di nivi,

sunnannu… e poi lu sciroccu,

ti squagghia ‘a nivi ‘nta faccia

e pari ca fussi… suduri

di nivi! ca scinni, ca scinni…

arriva cca ssutta e poi?… sali

e poi sali e muntagni di sali.

Chi vita scipita, ‘nt’o sali!

Renzino Barbera

 

Vi aspetto per il prossimo viaggio.

 

(Sale, poi sale e poi sale.

E solo montagne di sale!

Pensare, per ogni palata, quanti spaghetti condisce

la gente del mondo

che è nata lontana da Trapani mia!

Sale, poi sale e poi sale!

Di soldi, un pizzico solo e invece di sale…palate!

Ho gli occhi bruciati dal sale;

le mani segate dal sale;

e pure il sudore è di sale!

E dire, che il mare potrebbe

non darmi sale, ma pesce…

magari salato!

E invece, di me si è scordato!

E resto, tra il sole ed il sale,

sognando montagne di neve,

sognando… e poi lo scirocco,

ti scioglie la neve nel volto

e pare che sia… sudore

di neve! che scende, che scende…

arriva qua sotto e poi?… sale,

montagne di sale!

Che vita scipita nel sale.)


Nell’immagine: Riserva naturale orientata delle Saline di Trapani e Paceco, Giovane di Mozia, statua in marmo, h 1,81, 450 a.C.-440 a.C., Museo Whithaker, Mozia.