In&Out e dintorni.
Insoliti punti di vista di una esploratrice dello spirito.
Vedere con gli occhi dell’anima i temi dell’architettura, del paesaggio, dell’arte e della comunicazione sarà il nostro modo di viaggiare insieme.
Uno sguardo insolito che dedico ad ognuno di noi.
Patrizia.
Perché avere paura?
In questi giorni di confinamento trovo spesso rifugio nell’arte.
Per la sua grandezza che mi chiede di non arrendermi mai e consola. Perché tutto passa ma il bello (e il buono) restano sempre. E’ una delle mie certezze.
Vi dedico la mia riflessione nel guardare San’Anna, la Vergine, il Bambino e l’agnello di Leonardo Da Vinci.
Amo oltre misura questo dipinto su tavola di Leonardo. Rapisce e crea estasi per l’anima.
Mi chiedo in che cosa risieda il suo fascino e la sua perfezione ai miei occhi. Lo sfondo atmosferico del paesaggio e il dettaglio del primo piano convivono in armonia assoluta, rispondendo a precise regole percettive: vero, ma non è tutto.
La meraviglia che toglie il fiato a mio parere risiede nella stupenda composizione dei personaggi sacri. Sant’Anna, la Vergine e il Bambino abbracciato giocosamente dell’agnello, simbolo del sacrificio a venire, uniti da un intreccio di sguardi di una dolcezza e grazia infinita, tali da sospenderci nel tempo.
Sant’Anna sostiene sulle sue gambe Maria protesa verso il bambino che sembra voler balzare verso il suo destino.
E in questa catena vedo il cerchio della vita che a dispetto di tutto va…! Di padre in figlio, il cerchio della vita continuamente va!
Perché dunque avere paura?
Nell’immagine: Sant’Anna, la Vergine, il Bambino e l’agnello, Leonardo da Vinci, Olio su tavola dim. cm 168×112, 1510-13, Parigi, Louvre.