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Baja Calfornia. Messico.

Baja Calfornia. Messico.

Così vicino così lontano.

Parafrasando il titolo di un film di Wim Wenders del 1993, perfetto per rappresentare le distanze geografiche e delle relazioni nell’era Covid-19, vi porterò con me a viaggiare oltre le frontiere dello spazio e del tempo con addosso solo l’odore del genius loci (spirito del luogo).

La meta? Un’estate fantastica in cui il sogno sia l’unico biglietto da pagare.

Patrizia.


 

Prima cartolina. Baja California. Messico. Estate 2000.

Tijuana-Cabo San Luca. Più di duemila chilometri di asfalto, a Nord per gran parte solo desiderato. Ma a trent’anni la polvere può entrare ovunque. Senza permesso. Ed è sempre benvenuta.

Una lingua di terra fatta di contrasti. Vedo ancora a ovest l’oceano potente che schiaffeggia senza rispetto il volto salato e mi accoglie a fatica. A est i deserti assoluti con i Saguari e i Joshua Tree che arrivano fino al mare calmo del Golfo, dove anche le balene vanno a partorire. La spiaggia in cui ho dormito su palafitte tra incredibili conchiglie dai toni porpora, da calpestare sottovoce. I posti di blocco con la disinfestazione dei veicoli.

Mi sembra ancora di giocare quell’ultima partita a stecca nel motel di Olivia dove, con qualche battuta di spirito, siamo riusciti ad ottenere lo sconto per pagare cash l’ultima notte. Niente carte di credito. (800 km per trovare il primo bancomat). E niente ponti. “Vado peligroso” e l’acqua dei fiumi dilagava nella macchina fino ai nostri piedi.

A sud tutto è più composto e civile, sempre intenso, anche se meno ancestrale. Ma con quella bellezza assolata dei paesi latini che marchia per sempre i ricordi e le esperienze. Qui in un patio dai colori forti ho scoperto Frida Kalho: le sue inquietanti opere di surrealismo autobiografico e il suo contrastante rapporto d’amore con il pittore e marito Diego Rivera urlavano più delle pareti che le ospitavano. Solo questo avrebbe meritato il viaggio.

Sabbia ocra e mare blu. Dalle onde che ridono della spiaggia di Cabo San Luca vi rimando alla prossima destinazione. Non so ancora quale sarà. Un sogno può comprare qualsiasi biglietto.


Nell’immagine: Bassa California, Frida Kalho, Las dos Fridas, olio su tela, cm 173,5×173, 1939, Museo de Arte Moderno, Mexico City .